domenica 30 gennaio 2011

Insegne dell'Ordine

Il simbolo dell'Ordine  
Il simbolo del Maximus Ordo Torricinorum, creato nel 1946 all'apertura dell'Ordine, ha le caratteristiche di un sigillo.
La figura centrale è costituita dall'immagine dei torricini al centro dei quali (tra le guglie) è collocata una feluca. Sul torricino di sinistra è collocato un preservativo. Attorno a questa rappresentazione tre uccelli volteggiano nell'aere.

Sotto i torricini è collocata la dicitura col nome dell'Ordine: Maximus Ordo Torricinorum; al di sopra è collocata la dicitura di un motto caratteristico dell'Università degli Studi di Urbino: "Ut dabitur occasio". Un motto già presente sugli antichi diplomi dell'Università e già presente in un timbro della Biblioteca universitaria risalente ai primi anni del '900.



Il gonfalone dell'Ordine  
Prima dell'attuale Gonfalone, il MOT aveva un proprio vessillo, costituito da un quadrato tagliato d'azzurro e di giallo, con silhouette nera dell'Aquila Feltresca.

Intorno alla metà degli anni cinquanta venne realizzato il nuovo Gonfalone, che a tutt'oggi è proprio del Maximus Ordo Torricinorum. Fu disegnato da uno studente belga, tal Vanderstail (almeno così il suo nome viene pronunciato).

E' sostenuto al modo dei gonfaloni. La freccia è composta di un'aquila feltresca d'ottone.
Ai lati del Gonfalone, e a sostegno della sbarra orizzontale, vi sono due cordoni giallo- blu, che un tempo erano rossi.
     
Contenuto "araldico" del Gonfalone del MOT
Sul fronte il drappo è formato da un campo d'azzurro con fiamme gialle nascenti (che tradizionalmente rappresentano la gloria perenne) e termina in fondo con tre frangioni e due incavi tutti frangiati d'oro.
Al cantone destro del capo, su uno zoccolo di terra polilobato, vi è un ermellino con cartiglio con la scritta: “Numquam” (indica purezza); è questa una delle imprese ducali dei Montefeltro.
Al cantone sinistro del capo vi è uno struzzo con il chiodo in bocca, il cartiglio ha per dicitura: “Ihcan vordait en crocisem” che, derivante dal tedesco, significa: “posso digerire un grosso pezzo di ferro”; questa impresa adottata dal Conte Antonio da :Montefeltro, rappresenta la resistenza ad ogni avversità.
Al cantone destro della base c'è è la granata con cartiglio “Ardet ut Feriat”, Questa impresa dei :Montefeltro, il cui cartiglio dice testualmente: "arde per colpire", è comunemente intesa (considerando l'indole di Federico da Montefeltro che l'adottò) nel senso che: si è pronti ad esplodere, ma solo se sollecitati.
Al cantone sinistro della base vi è lo spazzolino, o pennacchio, con cartiglio con dicitura “Scopie Mundata”, altra impresa dei Montefeltro, esso è ritenuto "elemento per pulire l'illegittima nascita di Federico da Montefeltro", ma anche come unità d'intenti e la forza che da ciò deriva o, ancora, come simbolo di buon governo (che arriva in ogni angolo).
Nel cuore del Gonfalone sono posti i torricini (con alla base la scritta MOT), racchiusi nell'alloro (simbolo di gloria militare), legato da un cartiglio con la dicitura Maximus Ordo Torricinorum.
In posizione d'onore un' Aquila feltresca d'argento coronata di rosso.
  
Sul retro il drappo è troncato d'azzurro e di giallo, con ai quattro cantoni le feluche delle quattro Facoltà allora esistenti: Rosa, Bianca, Rossa, Blu.

Il Maximus Ordo Torricinorum è titolare del diritto d'uso esclusivo del Gonfalone.
L'uso e la custodia del Gonfalone sono regolati da accordi tra l'Università e il Maximus Ordo Torricinorum.



Il vessillo dell'Ordine  
Il più antico vessillo dell'Ordine è costituito da un drappo quadrangolare trinciato d'azzurro e di giallo caricato al centro da un'aquila a volo abbassato di nero e coronata dello stesso.
Questo vessillo riprende la più vecchia insegna che era usata per decorare le chiarine nella cerimonia del 1933.
L'uso di questa insegna non è venuta meno quando (nella metà degli anni Cinquanta) venne realizzato il Gonfalone.



Il vessillo del Venerabile Consiglio delle Piume Bianche  
Il Venerabile Consiglio delle Piume Bianche ha un proprio vessillo in forma di scudo gotico antico giallo caricato da un'aquila rivolta poggiata su una giarrettiera blu.

Sotto la penna dell'asta pendono nastri gialli con i nomi dei cavalieri dell'Aquila Feltresca e blu con i nomi dei Cavalieri della Giarrettiera.